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Le aziende e la saggezza delle piante

23/1/2021

29 Commenti

 
“La pianta del mondo” (Laterza – 2020) di Stefano Mancuso
emulare la saggezza sostenibile del mondo vegetale anche nelle nostre attività lavorative quotidiane, migliorando le relazioni con i colleghi, riducendo i contrasti ed avendo a disposizione informazioni tempestive per poter agire adeguatamente
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Quando si parla di Piante ci interessiamo poco al loro modello di organizzazione sostenibile; più spesso ci attirano le loro forme, colori e proprietà benefiche. L’ultimo libro di Stefano Mancuso, ci svela l’efficacia di un’organizzazione  basata sul continuo scambio di informazioni, di nutrienti, di sostegno fisico che avviene tra le radici di piante anche di specie differenti.
Le Piante che rappresentano l’85% degli esseri viventi usano più spesso la #collaborazione della #competizione per la propria #strategia di adattamento all’ambiente.
Tutto ciò è mutuabile nei processi aziendali? Penso di sì a patto di aver chiaro cosa spinga le persone a collaborare e cosa a competere.


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29 Commenti

Un romanzo per la nostra crescita (professionale)

10/11/2020

26 Commenti

 
Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin
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Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin è un inno alla poesia e alla luce del vivere quotidiano che può affrancare da angosce e drammi, un romanzo sulla maternità ferita, sulla capacità dei ricordi di migliorare le azioni di chi resta, un racconto che narra senza ipocrisie la morte spirituale ed esistenziale che spesso precede quella fisica, una pittura sulla possibile redenzione dalle miserie quotidiane,
un’esplorazione sulle scelte umane, così fragili, incerte e temporanee. È una potente rappresentazione della vita senza distinzioni sociali o culturali (in questo mi ricorda i Miserabili di Hugo).
Le chiavi di lettura di questo libro sono molteplici ed ho riportato quelle, per me, forse più importanti; d’altronde, come dice Recalcati, è il libro che ci legge anche se noi tendiamo a pensare il contrario.
Ma quale relazione può esserci tra un libro così ed il mondo del lavoro?


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26 Commenti

#diversity #inclusion e... conformismo al lavoro

6/12/2018

18 Commenti

 
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I temi di questo nuovo post sono Diversità ed Inclusione (#Diversity #Inclusion) e ve ne vorrei parlare attraverso due libri (separati tra loro da più di due secoli e mezzo) ovvero La monaca - La religieuse - di Denis Diderot scritto negli utlimi decenni del'700 e La treccia di Laetitia Colombani edito in Italia nel 2018. Sono racconti che vedono protagoniste donne.

BREVE PRESENTAZIONE DEI LIBRI
Come al solito, senza svelarne i finali, provo a darvene una brevissima presentazione.

La monaca è un libro, per certi versi, singolare, perché pubblica un vero carteggio epistolare tra un personaggio inventato da Diderot, cioè Suor Susanna, ed un marchese realmente esistito.
Infatti Diderot, nel tentativo di richiamare a Parigi il suo amico marchese, cerca di coinvolgerlo nella triste storia di una ragazza costretta dalla famiglia ad entrare in convento dove subisce angherie di ogni genere da parte di madri superiore e di compagne per il semplice fatto di essere percepita diversa.
La storia narrata da Diderot si basa sull'esperienza di una parente che  come molte ragazze dovevano subire, in quegli anni, la violenza di veder destinata la propria vita alla clausura con conseguenti forti tensioni psicologiche (Giovanni Verga, un secolo dopo, nel 1871 con Storia di una capinera, racconterà una medesima tragedia).
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Anche nel secondo libro, La Treccia, nel quale tre vividi racconti si intrecciano (appunto), le protagoniste sono donne . Smitha nasce nella casta indiana più bassa e sogna per la figlia Lalita, iscrivendola a scuola, un destino diverso da quello di raccogliere escrementi umani come da generazioni le donne della famiglia sono costrette a fare. Ma Lalita è diversa, non appartiene alla casta degli altri compagni di scuola, e viene umiliata davanti a tutti spingendo la madre verso decisioni ancora più difficili. Sarah è, invece, una donna in carriera, temuta e rispettata ma il suo fisico la tradisce ed una malattia complicata ne segna la progressiva segregazione, perché diventata diversa, debole, potenzialmente fallibile. Infine Giulia che è affascinata da una persona esterioremente diversa ma così in armonia con la sua anima e sarà proprio la diversità ad insegnarle a guardare lontano, oltre i confini di una tradizione di famiglia.

UNA CHIAVE DI LETTURA SUGGERITA DAI LIBRI
Da questi racconti emerge che Diversità ed Inclusione sono due facce della stessa medaglia.
Diversità ed inclusione possono essere letti, infatti, sia dalla prospettiva del gruppo che da quella dell’individuo.


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Da due romanzi* tips and insights for company teams stability

20/10/2018

7 Commenti

 
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*Furore (The grapes of wrath - 1939) di J. Steinbeck e Resto qui (2018) di M.Balzano
È  vero, non si scrive un titolo così (italiano più inglese)... mi sono fatto prendere la mano da quel grande affresco americano che è Furore di Steinbeck !
Ma veniamo all’argomento di questo post.
Non credo di sbagliare troppo se descrivo un team ideale come quel gruppo di professionisti che concede a tutti i suoi membri autonomia e riconoscimento, comunica al proprio interno in modo aperto, distribuisce adeguatamente informazioni e compiti, segue regole condivise, è capace di adattarsi ai cambiamenti e raggiunge gli obiettivi per cui si è formato.
Spero che molti di voi lavorino in questa piacevole situazione.

Anche i personaggi di Furore e Resto qui vivono una condizione sociale accettabile appartenendo a due comunità contadine, a gruppi coesi.

Eppure in ogni gruppo è sempre latente una forza disgregatrice, che mina la stabilità del team, che tende ad allentarne i legami, che mette in discussione equilibri conquistati spesso con tanta pazienza.
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In entrambi i romanzi considerati, questa forza distruttrice si manifesta attraverso una minaccia  che va a colpire l’esistenza del nucleo più sacro per una cultura contadina, ovvero la famiglia. Di fronte ad un attacco, così intimo, ogni mezzadro, ogni contadino smette di pensare come componente di un gruppo più ampio e inizia a reagire con l’istinto di conservazione e sopravvivenza della propria famiglia.
Pur con tutte le dovute differenze tra una comunità sociale ed un gruppo di lavoro aziendale, i due romanzi ci aiutano a identificare alcune forze che minano la stabilità di un gruppo.


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Tra quelle interne al gruppo:
  • insorgenza di insoddisfazioni e fastidi individuali (specie se di opinion leader del gruppo)
  • formazione di sotto-gruppi con forti istanze
  • regole di comportamento non coerenti ed uniformi in tutto il gruppo
  • valutazioni performance focalizzate solo sul lavoro di team e meno sulla contribuzione individuale
  • diminuzione del livello di fiducia tra i componenti del gruppo
e tra quelle esterne:


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Bonus e incentivi ... maneggiare con cura

26/4/2018

14 Commenti

 
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"... il resto degli utili finiva ai soci secondo una ripartizione annua che si basava su una formula così spaventosamente complessa da generare di solito una scazzottata."

John Grisham,  L'avvocato di strada
Traduzione di Tullio Dobner
Il tema della motivazione delle persone, in questi momenti di spiccata fluidità del contesto economico e di ripensamento organizzativo per abbracciare i principi dell’Industry 4.0, non è di secondo piano.

L’efficacia dell’incentivazione come elemento motivazionale è tema di discussione da tanto tempo, sia a livello economico che psicologico.

Intorno al 1980, Deming (https://deming.org/explore/fourteen-points) uno dei padri della qualità e collaborazione aziendali propose 14 punti, alcuni dei quali contrastanti con la filosofia filo-tayloristica di Peter Drucker e dei suoi Management by Objectives ancora oggi molto presenti nei contratti di lavoro.
A sua volta, la psicologia ha sviluppato teorie motivazionali (un chiaro riassunto si può trovare qui https://www.psychologytoday.com/us/blog/fulfillment-any-age/201110/motivation-the-why-s-behavior) che cercano di spiegare quali elementi spingano le persone a compiere azioni.

Ma passiamo alle cose pratiche e prendiamo il caso di un’azienda che già utilizzi un sistema di incentivi per motivare i propri dipendenti.

Come testarne l’efficacia?

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14 Commenti

Le differenze generazionali in azienda sono importanti?

16/3/2018

32 Commenti

 
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A volte, la lettura dei fenomeni aziendali può essere facilitata guardando a settori e mondi distanti da quello economico-organizzativo.

Con questo obiettivo, qualche giorno fa, a Tempo di Libri, il salone dell’editoria a Milano, ero seduto alla presentazione incrociata di due libri La lunga notte di Adele in cucina di Livia Aymonino e A proposito di Marta di Pierluigi Battista.

Entrambi gli autori si sono dedicati al tema delle differenze generazionali; Livia Aymonino più nell’accezione del percorso di cambiamento tra le varie fasi della vita (infanzia, adolescenza, ecc.), Pierluigi Battista annotando, con ironia e rigore, discordanze di abitudini, interessi e convinzioni tra giovani di ieri e di oggi.
Tanti gli spunti utili per la vita aziendale, particolarmente interessante una riflessione di Livia Aymonino.

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32 Commenti

Il tuo collega che albero è?

5/12/2017

15 Commenti

 
" Ogni albero ha una voce, un carattere, un uso "

                                                                                                        da Le voci del bosco di Mauro Corona
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Nel libro, Le voci del bosco, Mauro Corona, scrittore, artista e più in generale uomo della montagna friulana, ha associato l’aspetto esteriore ed interiore di alcuni alberi ai comportamenti degli esseri umani.

Ho provato a ricontestualizzare questo libro all’interno di un'azienda... divertitevi a vedere in quale bosco lavorate!
(nel testo che segue sono riportate in corsivo le descrizioni dello scrittore)

(1) Chiusura del quarter, pressione enorme sui risultati, messaggi, video conferenze, livello di stress ai massimi per tutti, qualcuno esce di testa avventurandosi in imprecazioni fantasiose... non lei o lui che esprimono il massimo della resilienza proprio come il viburno lantana detto revol che si piega senza farsi spezzare. È un albero che ricorda le persone tenaci (ne conoscete? siete voi?) quei colleghi infaticabili anche quando il ritmo lavorativo va a mille, che ammiriamo per la loro capacità di rimanere lucidi e sereni nelle riunioni più burrascose, coscienti delle proprie competenze e saldezza morale.
 
(2) Comincia il solito meeting operativo e lui, sì proprio lui, non si presenta. Passa qualche ora ed  inizia la riunione con il VP europeo e lui, questa volta, appare... ecco a voi il nocciolo sottile, ben vestito, diritto, ti dà l'idea del furbetto che non vuole fare nulla e cerca i posti dove batte il sole, al pari dei colleghi spesso desiderosi di mettersi in mostra, di rivendicare la paternità delle buone idee degli altri, che aspirano ad una certa posizione come trampolino per un ulteriore salto verso carriere siderali. Avete già conosciuto qualche nocciolo in azienda? No? Non ci credo!
(3) Dopo le fake news, le bad news finalmente le good news come quando si ha la fortuna di incrociare la persona maggiociondolo, l'amico fedele che rimane nell'ombra ma è pronto ad intervenire in caso di bisogno, come coloro che un leader sceglie per confrontarsi sulle questioni più delicate, come quei colleghi che ti aiutano a raggiungere un obiettivo senza chiederti nulla in cambio se non la stima. Ditemi, siete proprio voi un bel maggiociondolo?
 
(4) C'è chi in azienda cammina e chi vola a tre metri da terra... è appena entrato in ufficio, l'acero, bello ed elegante ma solo di facciata, che ostenta sicurezza, savoir faire, ma che proprio l’altro giorno vi ha chiesto conforto poiché era disperato, succube delle costose richieste della compagna e del figlio adolescente totalmente brandizzati... volare un po' più in basso, no?
 
(5) Dai mi è andata bene con i miei colleghi facciamo gruppo, pratichiamo sport insieme siamo tutti connessi ... ma questa persona è davvero inavvicinabile si tratta dell’acacia ...

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Diversità e pregiudizi

7/6/2017

15 Commenti

 
"Il mondo muta opinione secondo latitudine, lo sappiamo, il mondo ci giudica diversamente di fuso in fuso"

da tokyo transit di Fabrizio Patriarca
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Il romanzo di Patriarca del 2017 affronta con un lessico roboante, ritmico, ammiccante e suadente, la storia di alcuni personaggi provenienti da culture diverse che si ritrovano a vivere a Tokyo...
Le relazioni e le comunicazioni tra i vari personaggi sono ambivalenti, perché da un lato risentono della differente provenienza geografica e dei relativi pregiudizi reciproci (ad esempio la spiegazione data ai

comportamenti in base alla nazionalità) dall'altro si nutrono di questa esperienza di vita in comune in una città straniera per tutti. Mi sono ritrovato a pensare ad alcune prolungate esperienze di lavoro all'estero per conto di qualche multinazionale che recano un'indefinita sensazione di differenza e di comunanza, di pregiudizio e di scoperta, di ovvietà e di sorpresa. Ma anche  senza andare molto lontano, penso a quelle situazioni paradossali dove interi team di lavoro non parlano gli uni con gli altri, attribuendosi orribili peccati originali ...

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15 Commenti

Potere e generazioni

14/5/2017

23 Commenti

 
"Una confraternita segreta ha passato cinquecento anni dedicandosi esclusivamente a quella missione. Kat non sembra darci peso, mentre fissiamo un appuntamento per venerdì mattina"

da Il Segreto delle libreria sempre aperta di R. Sloan

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Ne Il Segreto della libreria sempre aperta, romanzo di Robin Sloan del 2012 ci sono due temi che sono ricorrenti anche in ambito aziendale.

Il
primo è quello del potere basato sull'approccio fideistico.

Come fanatici alla prese con un compito improbo, la decriptazione del codice di Manuzio (personaggio storico realmente esistito), gli adepti alla Costola Intatta hanno creato un'organizzazione piramidale, burocratica.
E come nella miglior tradizione di questo tipo di organizzazione, il pensiero divergente, laterale è bandito, viene premiato l'integralismo, il rispetto acritico delle regole senza alcun tipo di innovazione.
Quante volte anche le aziende rimangono statiche, prede delle loro certezze, senza avvertire il bisogno di guardare oltre, di tra-guardare, di cambiare, di creare al proprio interno la possibilità di un futuro differente?

Il secondo tema è relativo al rapporto fra generazioni differenti.

Nel libro c'è un'ulteriore dimostrazione del fatto che
quando generazioni diverse si riconoscono nelle loro specificità, si ascoltano e condividono informazioni la soluzione dei problemi è spesso a portata di mano.

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23 Commenti

Relazionarsi con il proprio capo

13/6/2016

5 Commenti

 

"Ci sono rapporti capo-dipendente basati sulla stima reciproca, sulla fiducia, sulla condivisione di valori, o anche del senso dell'umorismo.
Il nostro sembra si fondi, dalla notte dei tempi, su me che faccio incazzare lui.
C'è da dire che sembra che funzioni"

                                                            Alice Basso - L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome

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Il libro di Alice Basso è davvero piacevole, ironico e avvincente. La storia della ghost writer Vani assomiglia, per qualche aspetto, a quella dei collaboratori alle prese con un capo che si appropria delle loro idee e intuizioni.
Ma Vani non fa sconti a nessuno, tantoméno al suo untuoso boss, tutto dedito alla conservazione del suo potere.
Vani possiede infatti un particolare talento, quello di riuscire con rapidità e profondità a immedesimarsi in coloro per i quali deve scrivere libri, articoli e discorsi. Per una casa editrice Vani è (come si dice) una "risorsa" preziosa e dunque ... pagata poco!
Le poche frasi con le quali descrive la relazione con il suo capo rimandano a un'antipatia ancestrale ... e quante volte questo accade anche nella realtà. A volte tocca proprio al collaboratore trovare il modo di sopportare il proprio superiore ...
5 Commenti

L'adulazione in ufficio

30/3/2015

21 Commenti

 

"...bisogna stare molto attenti che non si insinui l'adulatore esperto ...egli fingendo di litigare, lusinga e alla fine si arrende e si lascia vincere ..."
Laelius de amicitia di M.T. Cicerone

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Caspita, sono passati duemila anni eppure nei corridoi, negli uffici si aggirano ancora gli adulatori professionisti.
Pongono una questione al capo, la discutono, magari con tesi avverse ed alla fine cedono, riempiendo il superiore di elogi.
Certo non lo fanno spesso, passerebbero per incompetenti, ma hanno la capacità di farlo su argomenti secondari con i quali possono aumentare l'autostima del capo senza peggiorare quella che il superiore ha di loro.
21 Commenti

In una discussione si viene attaccati personalmente. Quale difesa?

21/3/2015

18 Commenti

 
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"Quando ci si accorge ...di avere torto si passi dall'oggetto della contesa al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona"

L'arte di ottenere ragione - A. Schopenhauer

Va subito precisato che Schopenhauer non volle mai pubblicare questo trattato sentendolo lontano dal suo gusto e dalla sua etica.

Chi lo pubblicò, diede alle stampe un testo che descrive le migliori strategie di attacco e relative difese per prevalere nelle discussioni.

Come possiamo difenderci da un attacco (verbale) alla nostra persona?

Provate a dirlo voi!
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Tema: Il mio capo

17/3/2015

13 Commenti

 
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"Io avrei avuto bisogno di un po' di incoraggiamento, un po' di gentilezza di qualcuno che mi lasciasse aperta la mia strada ..."

da Lettera al padre di F. Kafka

Non vi scrivo il solito pistolotto sul capo "ideale".
Ce ne sono anche troppi, che spiegano quello che un buon capo deve o non deve fare.

Kafka si sofferma sull'enorme asimmetria di potere tra padre e figlio che può essere paragonata a quella tra un capo ed un collaboratore.

Se da un lato si può diventare genitori senza aver "studiato" da padre o da madre, in un'azienda si può diventare "capi" in ossequio al principio di Peter, ovvero in base alla "massima incompetenza".
Il principio di Peter  prevede che ognuno raggiunga il punto più alto della scala gerarchica dove la sua incompetenza, in quel ruolo, è massima.

Incompetenza non soltanto tecnica ma più spesso relazionale che segna una profonda distanza tra capo e riporto.


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o8 Marzo - omaggio a Virginia Woolf

14/3/2015

20 Commenti

 
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"...accumulare una fortuna e mettere al mondo tredici figli; non c'è essere umano che possa sopportarlo ..."
Una stanza tutta per sé - di Virgina Woolf

E' un saggio molto bello sull'umanità, non solo sulla condizione femminile e su quella maschile fino ad inizio '900.  Prendendo spunto dal rapporto tra donne e letteratura, parla della società occidentale dagli albori, con donne, venerate nella letteratura ma picchiate e soffocate nei loro bisogni nel privato delle mure domestiche, sino al capitalismo della Londra di fine ottocento, nella quale il dio danaro, la speculazione affligge ed attira gli interessi di tutti, senza distinzione di genere.


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Conformismo in ufficio ...

29/1/2015

27 Commenti

 

" Where all think alike, no one thinks very much"
"Quando tutti pensano allo stesso modo, nessuno pensa molto"


da The stakes of diplomacy di W.Lippmann

Come farebbe dire un comico ligure ad uno dei suoi personaggi televisivi "Amico, ascolta me, lascia perdere, fatti i  cavoli tuoi, segui gli altri"

Il conformismo ci induce ad agire ed anche pensare in modo simile a ciò che noi immaginiamo che la maggioranza, del gruppo cui apparteniamo, apprezzi.
E' una coperta nella quale ci avvolgiamo per sentirci protetti, tranquilli, accettati e difesi.

Al lavoro il conformismo compare spesso nelle riunioni ...


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27 Commenti

27  Gennaio - commenti chiusi

27/1/2015

 

"L'alba ci colse come un tradimento; come se il nuovo sole si associasse agli uomini nella deliberazione di distruggerci"

da Se questo è un uomo di P.Levi

Sono inadatto ad aggiungere qualsiasi commento, ne riporto uno sentito in un programma televisivo
" Indipendentemente da come la si pensi, i campi di annientamento sono la prova dell'abisso dell'anima umana che non ha neppure più timore di mostrarsi per quel che può essere. Nessun altro animale annienta i propri simili per deliberato calcolo, nessun altro animale è preda o predatore a causa di ideologie" .

Gaffe in ufficio

16/1/2015

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"Cari cittadini di campagna sono davvero felice di ritrovarmi qui, con voi, nel luogo che mi ha dato i genitali"

da Scusatemi ho il patè d'animo di G. Quaranta

Io posso citare un mio collega che ad una riunione internazionale, salutando un manager che stava per lasciare la società,  disse: "He was for all an appreciated and amazing gay" .

L'unico consiglio è evitare di cercare di rimediare, perché si possono fare ulteriori danni.
Preferibile ridere insieme agli altri
.
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Ipocrisia ? ... ma no ... in ufficio andiamo d'accordo 

16/1/2015

31 Commenti

 

"Non si può nello stesso tempo essere sinceri e sembrare tali"

da L'immoralista di A. Gide

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Dopo la malattia polmonare vinta con un lungo soggiorno in Tunisia e nel sud Italia, un emerito professore francese di Storia torna nel suo ambiente di lavoro, con una visione della vita rinnovata, con uno spirito refrattario alla cultura dominante, ai modi di fare tipici del suo ambiente.

E quando incontra i suoi vecchi colleghi ...


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Noi siamo ciò che gli altri pensano di noi?

16/1/2015

10 Commenti

 
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"... Tizio ha tante realtà per quanti di noi conosce, perché  in un modo si conosce con me e in un altro con voi e con un terzo, con un quarto e via dicendo... Il che vuol dire che Tizio è realmente uno con me, uno con voi, un altro con un terzo ..."

da Uno, nessuno e centomila di L.Pirandello

In un post, precedente avevo scritto che siamo a conoscenza della nostra identità, di chi siamo quando la mattina ci alziamo dal letto; in qualche modo sappiamo di essere noi.
Pirandello, tuttavia, ci stimola a pensare a quanti noi  (o immagini di noi) esistono nella testa degli altri con i quali ci relazioniamo.
Così anche l'ufficio ed  il reparto di lavoro possono diventare un incredibile gioco di specchi.


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Buon Natale e Serene Feste !

24/12/2014

 

Senso di appartenenza vs. affermazione di se stessi (carriera)

19/12/2014

14 Commenti

 

"Ungaretti si sentiva profondamente italiano ma non era mai quasi mai stato in Italia (...) Soltanto con la divisa (...) recupera appieno la propria identità, si sente parte di qualcosa molto più grande di lui"

da La guerra dei nostri nonni di A. Cazzullo

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Quasi tutte le mattine ci alziamo sapendo chi siamo!
Ma al lavoro può capitare che questa naturale certezza evapori.

Ci sono due grandi forze che spingono l'essere umano ad agire.
Da un lato, la ricerca dell'affermazione di se stesso.
Dall'altro il profondo desiderio (tipico dei mammiferi) di appartenere ad un gruppo. Di essere riconosciuto dagli altri.


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Reputazione e pettegolezzi - i comunicati aziendali

10/12/2014

5 Commenti

 
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" Reputazione! Un'idiota impostura falsa ed inutile quant'altre al mondo. troppe volte acquistata senza merito, troppe volte perduta senza colpa!"

da Otello di W. Shakespeare

C'è un bel libro di Nicoletta Cavazza che si intitola Pettegolezzi e Reputazione  (sua la citazione dall'Otello) che spiega come il peggior nemico della reputazione sia spesso il pettegolezzo che spietatamente corrode, giorno dopo giorno, l'immagine che ognuno di noi proietta sugli altri.
A sua volta, il sociologio Goffman ci introduce al concetto di struttura formale delle organizzazioni, fatta di ruoli, di procedure e di quella, altrettanto influente ed importante che è la struttura, informale, composta da un insieme di aspettative, rituali, pettegolezzi, pregiudizi, convinzioni espresse in contesti non ufficiali quali una sala mensa, la macchinetta del caffé, la sala di ricreazione.
Chi lavora in un'azienda deve inevitabilmente tener conto dei due mondi, formale ed informale, che si influenzano ogni giorno.

Un buon esempio dell'esistenza di questi due mondi è iI comunicato aziendale esposto in bacheca (virtuale o fisica).
In particolare, il momento della sua preparazione e quello successivo della sua interpretazione.

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Riunioni accese ed insulti

3/12/2014

4 Commenti

 
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Se vieni a sapere che qualcuno parla male di te, non respingere le critiche, ma tieniti pronta la risposta <senza dubbio tizio non è al corrente degli altri miei difetti altrimenti non avrebbe parlato solo di questo !>

da Manuale di Epitteto di Arriano

E' forse un po' semplicistico estrapolare una sola frase da un testo importante per la filosofia stoica come è il Manuale di Epitteto. Tuttavia il suggerimento che se ne ricava è utilissimo.
Spiazza il tuo interlocutore !

Ma spiazzare l'interlocutore è solo l'effetto pratico del consiglio che ci danno Arriano/Epitteto ma dietro al loro suggerimento c'è molto di più.


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Promozione o fregatura?

29/11/2014

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Mi si affidava il comando della città di Bugul'mà; domandai al presidente Karujov
< E lo sapete per certo che Bugul'mà è stata conquistata?>
< Notizie precise non ne abbiamo> mi rispose
 

da Compagno Hasek comandante della città di Bugul'mà di J.Hasek



Bello no? Durante una guerra, vieni nominato, come Hasek, comandante di una città senza neppure sapere se questa è sotto il controllo dell'esercito di cui fai parte.
Le strutture organizzative delle grandi aziende hanno, a volte, qualche tratto in comune con la situazione appena descritta.
Ci sono incarichi che nascono e muoiono nello spazio di un mattino.
L'importante è evitare quelli che hanno un breve respiro.
Ma come fare?
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Radio scarpa e ... pettegolezzi

27/11/2014

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Vero o falso che sia, quel che si dice degli uomini occupa spesso altrettanto posto nella loro vita, e soprattutto nel loro destino, quanto quello che fanno.

da I Miserabili di Victor Hugo

C'è chi sostiene che il pettegolezzo nasca nel momento in cui a due persone se ne aggiunga, in modo continuativo, una terza.
Quindi il pettegolezzo viene descritto come un fenomeno sociale connaturato agli esseri umani.
Sarà ... !!! Perà quando se ne è il bersaglio, non la si vive molto bene.
Innanzitutto il pettegolezzo incolla spesso ad una persona connotati, considerati dall'ambiente di riferimento, negativi. Inoltre costringe il bersaglio del pettegolezzo ad impiegare molte risorse nervose e fisiche per dare, agli altri, dimostrazione di quanto il pettegolezzo sia falso.

Che fa invece il vescovo Myriel nel romanzo di Hugo?

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    LA LETTERATURA AIUTA A DECIFRARE E GESTIRE LE TANTE ED INTRICATE DINAMICHE ORGANIZZATIVE...
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    booksboxes è il blog di rceccarelli.com

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    Ciò che accade in una società viene in parte replicato all'interno delle aziende.
    Ecco perché la letteratura aiuta spesso a comprendere e decifrare, anche meglio dei testi "professionali", quelle intricate situazioni lavorative nelle quali emozioni, interessi, ruoli e contesto si influenzano reciprocamente. Dal 2014 booksboxes !

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Blog di roberto