BooksBoxes

  • Blog
  • Regole del blog
  • Contatti
  • Privacy
  • Racconti brevi
    • Resto qui
    • Planning e Mobili fai da te
    • Humans and AI
  • Blog
  • Regole del blog
  • Contatti
  • Privacy
  • Racconti brevi
    • Resto qui
    • Planning e Mobili fai da te
    • Humans and AI

Conformismo in ufficio ...

29/1/2015

27 Commenti

 

" Where all think alike, no one thinks very much"
"Quando tutti pensano allo stesso modo, nessuno pensa molto"


da The stakes of diplomacy di W.Lippmann

Come farebbe dire un comico ligure ad uno dei suoi personaggi televisivi "Amico, ascolta me, lascia perdere, fatti i  cavoli tuoi, segui gli altri"

Il conformismo ci induce ad agire ed anche pensare in modo simile a ciò che noi immaginiamo che la maggioranza, del gruppo cui apparteniamo, apprezzi.
E' una coperta nella quale ci avvolgiamo per sentirci protetti, tranquilli, accettati e difesi.

Al lavoro il conformismo compare spesso nelle riunioni ...

... come quando accettiamo ed appoggiamo acriticamente le decisioni del capo.
Oppure quando  fiutiamo il "vento", capiamo chi ha il vero potere ed assumiamo atteggiamenti compiacenti, anche rinnegando progetti e persone che abbiamo sostenuto fino a qualche giorno prima.

A mio parere è compito del capo estirpare il conformismo dal proprio gruppo di lavoro.
Certo, per un capo, avere intorno a sé,  persone che lo lodano e  supportano, manda a mille sua autostima.
Ma quante opportunità di innovazione e di sviluppo si perdono?
Che cosa penseranno i collaboratori ridotti al ruolo di claque?
Chi potrà mai analizzare i veri rischi insiti nelle decisioni di business se tutti sono premiati quando la pensano allo stesso modo del capo?
27 Commenti
annalix
29/1/2015 06:44:25 am

Per me il conformismo è sopravvivenza e non posso davvero aggiungere altro

Risposta
Roberto
29/1/2015 07:02:02 am

Annalix la buona notizia è che tu sia cosciente di quanto accade intorno a te. E' uno dei pochi modi per essere sempre pronti a migliorarsi.

Risposta
Antonio
29/1/2015 06:48:24 am

Conformismo? Noi abbiamo sfondato la barriera dell'imitazione del capo. Pure nei modi di dire e di vestirsi ... fino a quando il capo se ne è accorto ... e allora ci si è indirizzati nell'imitazione nel modo di dare ordini ... spettacolo pietoso

Risposta
Barbalusa
29/1/2015 06:51:58 am

Ciao, da noi invece chi la pensa "moderatamente " in modo diverso è apprezzato, siamo in lotta per sopravvivere quindi oltre a lavorare e lavorare, le nuove idee sono apprezzate

Risposta
BBBB
29/1/2015 06:55:49 am

Lo vedo nelle riunioni che molti hanno timore di dire come la pensano;dipende da che capo hai. Noi siamo fortunati ed anzi siamo considerati se diamo idee nuove ... il dubbio è che il capo se le venda come sue!

Risposta
fabrizio
29/1/2015 08:37:51 am

come in tutte le cose "il pesce puzza dalla testa": se il capo incoraggia ad avere idee nuove allora non abbiamo timore ad esporci, se il capo non incoraggia allora ci si limita ad approvare quello che il capo dice.
colgo l'occasione per condividere due gustosi aneddoti che mi hanno raccontato (e di cui ho avuto conferme da altre persone), con protagonista Niso Fumagalli, fondatore e "padrone" della Candy: durante una riunione con i suoi dirigenti aveva troncato la discussione con "chi che pensa son doma mi" (qui che pensa sono solo io); e un'altra volta, non condividendo l'idea di un suo tecnico riguardo a un nuovo motore elettrico per le lavatrici, aveva distrutto a martellate un prototipo che il tecnico aveva preparato di nascosto.
a proposito ci capo che incoraggia...l'azienda ha avuto ugualmente successo, forse perche' lui era talmente avanti che le sue idee compensavano le sue carenze gestionali, ma di persone cosi' quante ce ne sono?

Risposta
Roberto
29/1/2015 09:21:29 am

Ciao Fabrizio, per me hai centrato un punto fondamentale per le organizzazioni.
La ricerca del giusto equilibrio tra dare la possibilità di pensarla in modo differente (pensiero divergente, laterale e chi più ne ha più ne metta) e la necessità che qualcuno alla fine decida.
Non ultimo che gli esecutori siano "allineati" con la decisione presa.

Risposta
fabrizio
29/1/2015 09:57:38 am

Ciao Roberto, concordo; secondo me nell'ultimo anno delle scuole superiori dovrebbero far vedere agli alunni le puntate di "The Apprentice", dove quello che tu dici e' ben verificabile.
Si possono osservare le dinamiche decisionali all'interno dei team (fortemente condizionate dallo stile di leadership del team manager), si vede come non tutti sono capaci di ascoltare e decidere, si vede come talvolta chi non e' d'accordo con le decisioni prese fa da zavorra al team.
E poi sono sempre interessantissime le considerazioni di Flavio Briatore, che ascolta e alla fine decide.

Giovanni P.
5/2/2015 05:59:19 am

la cosa fondamentale è rimanere liberi di essere o non essere conformisti

Risposta
Roberto
5/2/2015 06:29:17 am

Ciao Giovanni P. Condivido. E' opportuno essere sempre all'erta riguardo i nostri comportamenti. Essere consapevoli di quando siamo conformisti e del perché e se questa scelta ci appaga o ci crea tensione.

Risposta
Maria
6/2/2015 05:36:52 am

Al lavoro più sei uguale agli altri e meno problemi hai. Poi quando esci dall'ufficio fai quello che ti pare. Io sento le mie colleghe che parlano di gossip e ne discuto anche se non me ne potrebbe importare di meno.
Ma dalle 17.30, libertà totale ... :-))

Risposta
Angela
9/2/2015 08:52:34 am

Ti capisco. Io lavoro in banca e sto in un ufficio terribile (il mio nome è finto ,-) ) però cerco invece di dire sempre la mia, passerò per rompic ma preferisco così

Risposta
Roberto
10/2/2015 12:54:01 am

Ciao Maria. Il concetto di "libertà totale" mi sfugge ... esci da un ingranaggio (l'ambiente di lavoro) ed entri in altri ingranaggi (la cerchia di amici, la moda, i programmi tv, ecc.) che sembrano concederti più scelte ma che in realtà quando non ti "conformi" alle regole dominanti puoi rischiare di vederti isolata da subito. Quindi libertà nel senso di poter scegliere se conformarti o meno. Era solo una riflessione. Ciao

Pierino
6/2/2015 01:19:40 pm

Scusatemi forse sono fuori tema...pensavo che i tatoos sono un buon esempio, cioè all'inizio chi se li faceva era per sentirsi differente, adesso è per senso di appartenenza (c'è mi sembra un post su questo topic) cioè per conformismo! Stessa cosa vestirsi in ufficio con e senza cravatta, adesso il conformismo è essere senza. Ciao

Risposta
birdman
9/2/2015 01:40:10 am

tutti vogliono mantenere il posto o guadagnare di più. Il resto non conta incluso il conformismo

Risposta
Roberto
9/2/2015 01:58:40 am

Ciao. Rispetto il tuo punto di vista. A mia volta penso che se l'attività di lavoro si limita ad eseguire compiti e vincere sui colleghi, per circa 10 ore al giorno mettiamo da parte ciò che realmente siamo o potremmo essere. Come automi accettiamo di "metterci da parte" e facciamo finta di vivere e sprechiamo una parte della nostra vita.

Risposta
castadiva
10/2/2015 07:08:50 am

Considera il libro "la cura" di Ainis, a pag. 32 si legge "in Italia non c'è più posto per chi canta fuori dal coro. Non a caso il servilismo è ormai la malattia etica degli italiani "

Risposta
Roberto
10/2/2015 07:18:57 am

Grazie per la segnalazione!
Non mi avventuro in paragoni tra la società italiana ed un qualsiasi ambiente di lavoro anche se devo ovviamente notare che le aziende italiane possono essere considerate un'espressione della società stessa. Mi verrebbe da aggiungere che la frase citata si adatta bene anche alle aziende internazionali nelle quali la competizione interna tra dipendenti è molto forte.

Risposta
erberto
12/2/2015 09:53:02 am

Anche se è dal 2010 che .......non cavalco più le scene....nel senso che ho terminato la mia ultima esperienza come manager interno all'azienda con collaboratori al fianco dal 2010 . E anche se sono un pò datato di et (61), mi domando dove sia andata a finire la formazione e la competenza del capo o del manager.
Ci hanno insegnato che per motivare i collaboratori serve anche risvegliare in loro la fantasia, quindi stimolarli a pensare. Noi manager sapevamo che al collaboratore la propria idea piace cento volte di più della migliore idea del capo.
Ora se accettiamo il conformismo sul lavoro penso che torniamo indietro (.....ltro al ai tempi del Fumagalli della Candy)
Forse dovremmo tutti lavorare affinchè avvenga esattamente il contrario, perchè i risultati verranno solo se i collaboratori saranno motivati a ottenerli realizzando gli obiettivi con le loro idee!
Se tutti i nostri collaboratori pensassero allo stesso modo (del capo), o il capo è un genio ( in questo caso che monotonia.....) oppure che disastro.....

Risposta
Roberto
12/2/2015 11:00:12 am

Ciao Erberto e grazie per il commento.
Sono d'accordo con te quando dici che i collaboratori sono motivati quando possono esprimere le loro idee, temo però che in giro ci siano alcune organizzazioni che sono concepite o con una rigida gerarchia militare o come uno stato di polizia nelle quali il dissenso dal capo non è apprezzato. Credo che la responsabilità di queste situazioni sia, guarda caso, nel "conformismo culturale" di alcuni manager,imprenditori e stakeholder che pensano che l'efficienza si ottenga per queste vie.
Grazie al cielo ci sono altre organizzazioni che ottengono efficienza ed efficacia lavorando CON le persone, lasciando spazi e tempi opportuni.

Risposta
erberto
13/2/2015 01:29:46 am

Ciao Roberto,
sono d'accordo con te, in molte organizzazioni prevale il conformismo e gli attori pensano che sia il miglior modo per controllare le persone e le situazioni, soprattutto in questi anni il timore di perdere il posto di lavoro incide maggiormente nelle decisioni e nelle relazioni in azienda.
Questo non significa che dobbiamo arrenderci a queste situazioni. Al contrario diffondere una cultura diversa per spingere al confronto e migliorare l'ambiente di lavoro. Esperienze di organizzazioni anche di piccoli imprenditori che ottengono risultati con i propri dipendenti che collaborano anche con le proprie idee devono essere portate ad esempio e modello all'interno di associazioni, enti, imprese che si occupano di lavoro e maestranze.

Risposta
Paolo C
19/2/2015 09:50:02 am

Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo... diventare tutti leader, parafrasando Pio VII.
Basta, con questo conformismo culturale, ci sono persone diverse, con valori, capacità ed interessi differenti.
Questa è la ricchezza di un’organizzazione. Non fare un esercito di leader e poi i soldati chi sarebbero?

Risposta
Roberto
20/2/2015 01:11:59 am

Grazie per il commento Paolo C.
Condivido molto di quello che scrivi. Mi pare che ci sia una relazione tra alcune forme di talent show televisivi e l'organizzazione dei corsi di leadership ... il migliore vince, avrà un bel contratto. E' però vero che il divulgare i principi della leadership può aiutare a gestire i gruppi di lavoro che si formano nelle organizzazioni e che possono essere finalmente affidati a qlcn molto bravo tecnicamente e che, dopo un buon corso di ldrshp, è in grado di gestire il proprio team.

Risposta
007
6/3/2015 06:50:41 am

Lavoro in un'azienda padronale. Il direttore generale è la figlia del fondatore. Si è circondata di persone che non sono esseri umani ma dei cloni di lei stessa. Dicono, pensano, comandano esattamente come la grande Capessa. Sono giusto un poco conformisti.

Risposta
castadiva
13/3/2015 01:33:02 am

dalla Macchia umana di P. Roth «quel despota benigno che è la convenzione» , the human stain essere macchiati, marchiati dalle convenzioni, dal conformismo ed essere anche sconfitti senza aver colpa come il professor Coleman

Risposta
Birba
27/9/2015 10:46:25 am

Il conformismo vale anche nel modo di parlare, basta vedere la tv ed i programmi di calcio. Ti fanno spegnere il cervello !

Risposta
Paolo
15/10/2015 01:35:47 pm

Sai quanto è dura per chi è LGBT ... pensare ogni momento a cosa è giusto per la cultura dominante e parlare e comportarsi di conseguenza... e quante energie sprecate

Risposta

Il tuo commento sarà pubblicato dopo l'approvazione.


Lascia una risposta.

    Immagine
    LA LETTERATURA AIUTA A DECIFRARE E GESTIRE LE TANTE ED INTRICATE DINAMICHE ORGANIZZATIVE...
    Foto
    tales...
    Foto
    booksboxes è il blog di rceccarelli.com

    Perché il blog

    Ciò che accade in una società viene in parte replicato all'interno delle aziende.
    Ecco perché la letteratura aiuta spesso a comprendere e decifrare, anche meglio dei testi "professionali", quelle intricate situazioni lavorative nelle quali emozioni, interessi, ruoli e contesto si influenzano reciprocamente. Dal 2014 booksboxes !

    Foto

    categories

    Tutto
    Adattamento
    Adulazione
    Agile
    Bonus
    Business Plan
    Cambiare L'acqua Ai Fiori
    Capo
    Carriera
    Conformismo
    Coraggio
    Differenze Generazionali
    Discussioni
    Disgregazione Di Un Team
    Diversità
    Donne
    Donne Al Lavoro
    Gaffe
    Identità
    Incentivi E Benefit
    Inclusion
    Inclusione
    Industry4.0
    Insulti Al Lavoro
    Ipocrisia
    La Treccia
    Mancuso
    Noi E Gli Altri
    Organizzazione
    Organizzazione Burocratica
    Perrin
    Pettegolezzi
    Potere
    Pregiudizi
    Premio Nobel Economia
    Promozione
    Radio Scarpa
    Reputazione
    Riunioni
    Saggezza
    Scrivere Comunicati
    Stabilità Nei Team
    Stereotipi
    Sviluppo Aziendale
    Team Aziendali
    Welfare

    Regole del Blog
    Partecipando a questo blog se ne comprendono ed accettano tutte le regole e le responsabilità relative
    Immagine

    autore: roberto ceccarelli


    Feed RSS

    archives

    Gennaio 2021
    Novembre 2020
    Dicembre 2018
    Ottobre 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Dicembre 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Giugno 2016
    Marzo 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014

PRIVACY - ATTENZIONE: Con l'entrata in vigore del GDPR 2016/679 della Comunità Europea si avvisa che a questo blog si applica l'Art. 2 comma 2 lettera c che recita "Il presente regolamento non si applica ai trattamenti di dati personali ...effettuati da una persona fisica per l’esercizio di attività a carattere esclusivamente personale o domestico". Questo blog è infatti attualmente aperto con finalità ricreative, non raccolgo in alcun modo dati sensibili e quelli personali sono relativi (come scelta libera da parte del visitatore) alla email ed eventualmente al nome di battesimo. Entrambi non sono utilizzati per alcuna finalità, nè ceduti a terzi. Tuttavia poiché il blog è ospitato sui server di Weebly.inc rimando allo loro politica della privacy all'indirizzo https://www.weebly.com/it/privacy Grazie

Blog di roberto