Libro: "Tokyo transit" di Fabrizio Patriarca (2017) "Il mondo muta opinione secondo latitudine, lo sappiamo, il mondo ci giudica diversamente di fuso in fuso" Fabrizio Patriarca Il romanzo di Patriarca del 2017 affronta con un lessico roboante, ritmico, ammiccante e suadente, la storia di alcuni personaggi provenienti da culture diverse che si ritrovano a vivere a Tokyo... Le relazioni e le comunicazioni tra i vari personaggi sono ambivalenti, perché da un lato risentono della differente provenienza geografica e dei relativi pregiudizi reciproci (ad esempio la spiegazione data ai comportamenti in base alla nazionalità) dall'altro si nutrono di questa esperienza di vita in comune in una città straniera per tutti. Mi sono ritrovato a pensare ad alcune prolungate esperienze di lavoro all'estero per conto di qualche multinazionale che recano un'indefinita sensazione di differenza e di comunanza, di pregiudizio e di scoperta, di ovvietà e di sorpresa. Ma anche senza andare molto lontano, penso a quelle situazioni paradossali dove interi team di lavoro non parlano gli uni con gli altri, attribuendosi orribili peccati originali ... e perseverando nella lettura dei comportamenti altrui attraverso le lenti della semplificazione tipica dei pregiudizi.
Ad Einstein viene attribuita la frase che "è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio" nella quale mi ritrovo se penso alla società nel suo complesso; ma in un'azienda, in un'organizzazione c'è la fantistica opportunità di ridurre le distanze, di avere occasioni di conoscenza reciproca ed al di là del ruolo assegnato alle persone, c'è, molto più spesso di quanto magari si creda, la possibilità di superare, se non tutti, molti pregiudizi esistenti. Anzi la cultura aziendale dovrebbe essere imperniata anche sul riconoscimento delle differenze, che non vanno affatto minimizzate, ma affrontate con l'obiettivo di trascorrere ore di lavoro più serene.
15 Commenti
Piero
7/6/2017 04:01:48 pm
Sento del "buonismo" in quello che scrivi che non mi piace molto però sono d'accordo sul fatto di fare uno sforzo in ufficio per superare i pregiudizi.
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Roberto
7/6/2017 04:08:41 pm
Intanto grazie per il velocissimo commento. Del libro ti posso dire che è lungo 280 pagine che la scrittura mi ricorda quella di Panella per i testi di Lucio Battisti del dopo Mogol, allusiva, sicuramente non banale... la storia sottesa mi è parsa invece un po' più debole. Sul buonismo non sei il primo che me lo dice ma praticando la mediazione organizzativa per il superamento dei conflitto spero che mi perdonerai il tono! ciao
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Giorgio
7/6/2017 04:31:41 pm
Sì hai perfettamente ragione in termini teorici ma nel pratico vedo molto difficile superare i pregiudizi. Devi fare uno sforzo enorme per ottenere cosa?
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Roberto
7/6/2017 04:38:10 pm
Ciao Giorgio non voglio convincerti di niente però posso dirti che mi è capitato molte volte di risolvere problemi organizzativi fondati su pregiudizi che si sono sciolti come neve al sole utilizzando alcuni strumenti della mediazione. Ciao
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Gio72
7/6/2017 06:58:00 pm
I pregiudizi nel posto di lavoro rendono tutto più difficile. Io passo per uno che si sbatte poco qualunque cosa faccio solo perché cerco di fare il simpatico e tenere su di morale i miei colleghi troppo depressi
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LaPina
8/6/2017 07:37:33 am
Io sono di Milano ma nella multinazionale dove lavoro nell'hinterland ci sono gruppi ben separati per paesotti di provenienza che si sparlano reciprocamente.
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Bruno
8/6/2017 08:13:37 am
I pregiudizi ci rendono più semplice la realtà ed è difficile accettare di impiegare il nostro tempo per renderla più complicata
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Roberto
8/6/2017 08:25:02 am
Hai ragione ! Ma è il prezzo che si paga per avere molte più possibilità di scelta; l'alternativa è rimanere nel proprio mondo con le proprie convinzioni e non capire cosa davvero accade intorno. Non credo sia una questione di giusto o sbagliato però è importante sapere a cosa si rinuncia se ci si affida ai pregiudizi
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Pinky Ginetta
12/6/2017 01:17:13 pm
I pregiudizi sono proprio le barriere ad accettare lo straniero. Ecco perché "di fuso in fuso" si viene giudicati in modo diverso, perché siamo pre-giudicati!
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Roberto
12/6/2017 01:21:41 pm
Ben detto!
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Alex76
13/6/2017 10:38:14 am
Vero, non serve spostarsi di latitudine; due porte più avanti al mio ufficio c'è un universo "parallelo" con cui io e i miei non riusciamo ad avere relazioni normali
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Roberto
15/6/2017 08:35:17 am
Le aziende potrebbero pensare ad inserire un "mediatore culturale" ! Per quello che vedo a volte ce n'è tanto bisogno!
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Alessandro
17/6/2017 08:04:36 am
Il fatto è che l'ignoranza si alimenta di pregiudizi, ma nel mondo del lavoro oltre all'ignoranza c'è la mancanza di tempo che li favorisce
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Jurassico
1/7/2017 03:08:54 pm
Per la verità anche nello stesso condominio !
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Andrea78
9/7/2017 08:47:23 am
Quanta differenza tra fare lHR manager in Lombardia (BS) ed in Toscana (PI). Sono nella grande distribuzione e in Lombardia nella mia esperienza c'è più attenzione ai fatti concreti mentre in Toscana tutto deve essere commentato, i report non sono la conclusione ma l'inizio di infinite discussioni Non sto dicendo che si lavora di meno ma in modo totalmente diverso
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