Libro: “La pianta del mondo” di Stefano Mancuso (Laterza – 2020) emulare la saggezza sostenibile del mondo vegetale anche nelle nostre attività lavorative quotidiane, migliorando le relazioni con i colleghi, riducendo i contrasti ed avendo a disposizione informazioni tempestive per poter agire adeguatamente
Le Piante che rappresentano l’85% degli esseri viventi usano più spesso la #collaborazione della #competizione per la propria #strategia di adattamento all’ambiente.
Tutto ciò è mutuabile nei processi aziendali? Penso di sì a patto di aver chiaro cosa spinga le persone a collaborare e cosa a competere.
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Libri: "La religieuse" di Diderot (1780) e "La treccia" di Laetitia Colombani (2018)
Anche nel secondo libro, La Treccia, nel quale tre vividi racconti si intrecciano (appunto), le protagoniste sono donne . Smitha nasce nella casta indiana più bassa e sogna per la figlia Lalita, iscrivendola a scuola, un destino diverso da quello di raccogliere escrementi umani come da generazioni le donne della famiglia sono costrette a fare. Ma Lalita è diversa, non appartiene alla casta degli altri compagni di scuola, e viene umiliata davanti a tutti spingendo la madre verso decisioni ancora più difficili. Sarah è, invece, una donna in carriera, temuta e rispettata ma il suo fisico la tradisce ed una malattia complicata ne segna la progressiva segregazione, perché diventata diversa, debole, potenzialmente fallibile. Infine Giulia che è affascinata da una persona esterioremente diversa ma così in armonia con la sua anima e sarà proprio la diversità ad insegnarle a guardare lontano, oltre i confini di una tradizione di famiglia. UNA CHIAVE DI LETTURA SUGGERITA DAI LIBRI Da questi racconti emerge che Diversità ed Inclusione sono due facce della stessa medaglia. Diversità ed inclusione possono essere letti, infatti, sia dalla prospettiva del gruppo che da quella dell’individuo. Libro: "L' avvocato di strada" di John Grisham (1998) Il tema della motivazione delle persone, in questi momenti di spiccata fluidità del contesto economico e di ripensamento organizzativo per abbracciare i principi dell’Industry 4.0, non è di secondo piano.
L’efficacia dell’incentivazione come elemento motivazionale è tema di discussione da tanto tempo, sia a livello economico che psicologico. Intorno al 1980, Deming (https://deming.org/explore/fourteen-points) uno dei padri della qualità e collaborazione aziendali propose 14 punti, alcuni dei quali contrastanti con la filosofia filo-tayloristica di Peter Drucker e dei suoi Management by Objectives ancora oggi molto presenti nei contratti di lavoro. A sua volta, la psicologia ha sviluppato teorie motivazionali (un chiaro riassunto si può trovare qui https://www.psychologytoday.com/us/blog/fulfillment-any-age/201110/motivation-the-why-s-behavior) che cercano di spiegare quali elementi spingano le persone a compiere azioni. Ma passiamo alle cose pratiche e prendiamo il caso di un’azienda che già utilizzi un sistema di incentivi per motivare i propri dipendenti. Come testarne l’efficacia? Libri: "La lunga notte di Adele in cucina" di Livia Aymonino e "A proposito di Marta" di Pierluigi Battista (2018)
Entrambi gli autori si sono dedicati al tema delle differenze generazionali; Livia Aymonino più nell’accezione del percorso di cambiamento tra le varie fasi della vita (infanzia, adolescenza, ecc.), Pierluigi Battista annotando, con ironia e rigore, discordanze di abitudini, interessi e convinzioni tra giovani di ieri e di oggi.
Tanti gli spunti utili per la vita aziendale, particolarmente interessante una riflessione di Livia Aymonino. Libro: "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" di Alice Basso (2015) "Ci sono rapporti capo-dipendente basati sulla stima reciproca, sulla fiducia, sulla condivisione di valori, o anche del senso dell'umorismo. |
Il libro di Alice Basso è davvero piacevole, ironico e avvincente. La storia della ghost writer Vani assomiglia, per qualche aspetto, a quella dei collaboratori alle prese con un capo che si appropria delle loro idee e intuizioni. Ma Vani non fa sconti a nessuno, tantoméno al suo untuoso boss, tutto dedito alla conservazione del suo potere. Vani possiede infatti un particolare talento, quello di riuscire con rapidità e profondità a immedesimarsi in coloro per i quali deve scrivere libri, articoli e discorsi. Per una casa editrice Vani è (come si dice) una "risorsa" preziosa e dunque ... pagata poco! Le poche frasi con le quali descrive la relazione con il suo capo rimandano a un'antipatia ancestrale ... e quante volte questo accade anche nella realtà. A volte tocca proprio al collaboratore trovare il modo di sopportare il proprio superiore ... |
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Ecco perché la letteratura aiuta spesso a comprendere e decifrare, anche meglio dei testi "professionali", quelle intricate situazioni lavorative nelle quali emozioni, interessi, ruoli e contesto si influenzano reciprocamente. Dal 2014 booksboxes !
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